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the Museum of the Stealing of Souls

by florian schneider

the Museum of the Stealing of Souls

TRENTO

M7

La convinzione che la macchina fotografica catturi l’anima è lungi dall’essere una prerogativa delle popolazioni indigene. Gran parte della critica della video-sorveglianza, dell’archiviazione dei profili utenti e dell’analisi dati in generale segue un filone di ragionamento analogo: la duplicazione dell’io, la materializzazione dello spirito, la manifestazione dell’anima in forma di immagine del soggetto, intaccano l’integrità e l’originalità del soggetto stesso.
E’ questo che rende la società del controllo così spaventosa. In un’economia basata sull’”immaginario proprietario”, l’immagine è soggetta a processi di configurazione e configura al tempo stesso processi di soggettivazione. Catturare un’immagine è forse come innamorarsi, appropriarsi dell’anima piuttosto che del cuore: dare ciò che non può essere rubato a chi non può ricevere ciò che è stato rubato.
Con le tecnologie digitali, pensate per produrre copie identiche, la natura deludente e truffaldina delle immagini è diventata un dato di fatto. L’anima giace al di sotto del rumore di fondo, ignorata dal sistema. L’ anima rubata dallo scatto dell’immagine è la differenza che si ripete.
Florian Schneider è un regista e vive a Monaco. Ha contribuito a un grande numero di progetti che hanno affrontato il tema dei confini, dei regimi e dell’attraversamento dei confini sotto il profilo teorico e pratico.


Location

TRENTO

ANSELM FRANKE/HILA PELEG: "THE SOUL (or, Much Trouble in the Transportation of Souls)"

PALAZZO DELLE POSTE, VIA S.S. TRINITA’ 27, TRENTO

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